Giallo paglierino brillante!!! cosa si intende? cosa evoca?!? io ho un quadro preciso in mente, un campo di grano maturo di Van Gogh, non fermo e statico, ma “ruzzolato dal vento”, un vento caldo, che porta con se un arcobaleno di caldi profumi, apre con note sulfuree e minerali che si alternano ad un bouquet di fiori di ginestra, zagara, tuberosa e mentuccia, sfumature dolci di miele, susina goccia d’oro, spezia di cardamomo e note di pasticceria legate ad uno strudel di mele, il sorso è cremoso, la carbonica irrompe come una mousse, lasciando la dolcezza contenuta dello strudel, focalizzata sul pinolo il cedro candito e l’accattivante retrogusto amarognolo del pompelmo rosa che comunque riesce a prolungare la nota fresca e sapida, il mio abbinamento è stato un risotto con seppie e fasolari... alla giusta temperatura il vino ha saputo equilibrare il piatto, poi il vino si è scaldato e abbiamo perso l’abbinamento, ma il vino ha svelato tutto il suo “se”...